mercoledì 11 novembre 2009
Il Crocefisso: religione o tradizione?
Prima di pubblicare le considerazioni private del nostro concittadino Emilio Magni sulla "questione Crocefisso", volevo far notare che lunedì 9 novembre la Zanzara ha avuto 43 nuovi visitatori, contro le abituali quotidiane 23-24 "new entries". Di queste tante maestre, alcune curiose, altre scandalizzate dall'oscena pubblicità di un fatto che a loro dire, giusto o sbagliato che fosse, non andava rivelato alla pettegolissima stampa locale. Mi sarei aspettato qualche commento, magari proprio dalla diretta interessata che ci spiegasse quali mai fossero le sue "ragioni" citate nell'articolo ma sono costretto a prendere atto che nessuna, anche quelle più smaliziate con internet, è intervenuta.
"La decisione della CORTE EUROPEA dei DIRITTI UMANI di Strasburgo, che ha stabilito che il crocefisso appeso nelle aule scolastiche è una VIOLAZIONE della libertà di religione degli alunni, ha scatenato una miriade di interventi, spesso contrari e inneggianti a una non ben precisata idea di "tradizione" che ben poco ha del religioso.
Credo sia assolutamente sbagliato mischiare RELIGIONE e TRADIZIONE. Per un cristiano cattolico il crocefisso NON rappresenta un simbolo di tradizione ma un ben più "alto" segnale della sua fede in GESù CRISTO morto su quella croce per salvare l'umanità.
A molti politici fa comodo ridurre una questione di fede a un fatto di tradizione.
Credo che dovrebbero essere i primi a tacere in quanto sono, molti di essi, i primi a non tenere in considerazione i valori della cattolicità, primo tra tutti l'indissolubilità del matrimonio, cardine della Chiesa Cattolica.
GESù CRISTO, per i cattolici DIO fattosi uomo, ovvero la persona inchiodata su quella croce tanto contestata, durante la sua breve vita ha affermato:
"ero affamato e mi avete dato da mangiare. Ero nudo e mi avete vestito. Ero carcerato e mi avete visitato".
Qualcuno gli domandò: "Quando ti abbiamo fatto tutto questo?"
Lui, di rimando: "quando lo avete fatto a un vostro simile lo avete fatto a me!"
Oggi potrebbe dire: "ero emigrante perché fuggivo dalla guerra, dalla fame, dall'ingiustizia e mi avete accolto".
Noi, invece, dimenticando che il valore principale della fede cattolica è l'AMORE PER IL PROSSIMO di qualunque razza o religione esso sia, lasciamo morire di fame gli immigrati, in balìa delle onde del mare, oppure li arrestiamo per il reato di clandestinità introdotto dal DDL SULLA SICUREZZA voluto dall'attuale governo e sostenuto con grande vigore proprio dalla LEGA NORD. Tutti a parole difensori del crocefisso. (I poveri cristi invece possono morire tutti quanti., ndr.)
"Ci toglieranno anche le chiese, ci toglieranno i santi dalle vie...", un diffuso sentire che sbatte contro la tragica realtà di un Paese che sta svuotando DI PROPRIA INIZIATIVA le chiese. Un recente sondaggio ha infatti evidenziato che solo il 25% dei battezzati partecipa alla Messa settimanale, che dovrebbe essere il fulcro della vita di ogni cattolico!
Di più. La mancanza di vocazioni sta portando a raggruppare le parrocchie limitrofe nelle cosiddette UNITà PASTORALI che in tal modo possono condividere i pochi sacerdoti rimasti (...)
Con questo non volevo fare alcuna predica ma cogliere l'occasione per evidenziare alcuni principi che in un mondo che cambia velocemente spesso vengono trascurati, mentre è indispensabile averli sempre presenti".
Emilio Magni
*NDR: E allora di quali valori parliamo? Forse che a noi e ai nostri politici va bene "declassare" crocefisso, presepe, ecc. ecc. a valori della tradizione perché in questa maniera non si fa peccato poi a calpestarli?
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parole sante...ma sante per davvero. L'ipocrisia è così figlia dell'ignoranza, della mancanza di sensibilità, che non si riesce neppure a distinguerle, in un sacco di persone che si ergono a crociati di una fede che osannano, ma che non mettono in pratica.
RispondiEliminaO sei altruista, generoso, solidale con tutti, sempre e comunque, senza eccezioni, o non sei un cattolico, punto e basta, e a poco serve andare in chiesa.