Cammina sotto la pioggia gelida che inzuppa le ultime foglie secche impiccate agli alberi e le butta a terra facendole marcire nelle pozzanghere ai margini del viale Giovanni XXIII. In testa un cappellino, indosso una giacca di tre taglie più grandi di lui, in volto i segni della disperazione. A tracolla porta un borsone, unici suoi averi di cui spogliarsi al più presto per non morire di fame. Missione: vendere quel fardello di inutili e fastidiosi calzini corti anche se la stagione suggerisce accessori più pesanti. Questione di vita o di morte. Lui è senza nome, è solo un iracheno disperato che cerca di incrociare qualche sguardo dietro le imposte che rapide si abbassano per chiudere fuori di casa l'umidità e i sensi di colpa.
Una vittima della guerra portata dall'Occidente nel suo Paese.
"Prima della guerra lavoravo, io e la mia famiglia stavamo bene, non ci mancava niente. Poi tutto è finito. Siamo dovuti emigrare".
Le nostre bombe ci stanno tornando indietro sotto forma di inutili calzini.
"Ho moglie e quattro figli, una maestra di Bulciago ci ha lasciato la sua seconda casa senza nulla chiedere in cambio, nemmeno un euro di affitto. Ha litigato pure con qualche parente, pur di darci una mano. Senza di loro non so proprio come avremmo fatto".
Qualche lacrima si confonde con la pioggia.
"Io non ho mai fatto questo lavoro. Io avevo un bel lavoro, ora mi trovo a camminare per le strade a pregare la gente di comprarmi qualcosa. Al mio Paese prima della Guerra io stavo bene..."
I calzini non servono, la mano ricca gli propone un'offerta.
"No, ti prego, non posso accettare. Compra qualche calzino, hai figli?"
L'uomo è musulmano e la sua religione gli impedisce di accettare l'elemosina.
"Tre. Un maschio e due femmine".
"Compra questi bei calzini per tuo figlio. Quanti anni ha?".
"34"
"Ha moglie e figli?"
"No..."
Ieri pomeriggio sono tornato a casa dal lavoro e mi sono ritrovato, accanto a un piatto fumante di pasta con i broccoli, una bella confezione di calzini corti da uomo.
"Ma', che cacchio sono 'ste robe? Lo sai che odio le calze corte!"
non ti preocupare, nic: adeso non arivano neance più in itaglia, percè vengono rispediti in dietro diretamente. cosi al meno, se l'occio non vede, la coscenza non duole.
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RispondiElimina@ Winnie: non so i costi delle opere pubbliche, quindi x me 2 milioni di euro possono essere tantissimi o pochissimi. In ogni caso penso che Molteno abbia bisogno come il pane di levarsi dalle scatole i camion e di avere una rete completa di marciapiedi e piste ciclabili. Mi spiace x il tuo mini-zoo ma non riesco proprio a capire cosa possa esserci di idiota in tutto questo.
RispondiEliminama a molteno quante persone sono state investite, in centro, negli ultimi 1000 anni?! Sono soldi buttati, anche perchè non si parla affatto di levarsi dalle scatole i camion, anzi...
RispondiEliminaE poi i cittadini vanno avvisati, di ogni cosa li riguarda e li riguarderà, prenderei il volantino della campagna elettorale di sti geni, la pagina sulla partecipazione, e ....