...quella sera, dicevo, ho letto con attenzione il pieghevole elettorale di Zamperini, candidato consigliere alle comunali di Lecco per la lista berlusconiana che sostiene il leghista esperto in diritto della cassoeula e ostruzionismo televisivo Roberto Castelli.
Partiamo dalla biografia.
Giacomo Zamperini ha 25 anni, ha una famiglia bellissima ed è detto “Zampe”. “Caspita – penso - Jack Zampe sarebbe un nome perfetto per un detective alcolista e puttaniere di un romanzo noir di Lucarelli”.
Invece il nostro è un bonaccione. Diplomatosi ragioniere ora frequenta “con profitto” (quale?) la facoltà di storia antica e medievale.
Trascorre la recente adolescenza nei gruppi studenteschi legati ad AN - eccolo qua il "noir" - a lottare contro il bullismo, probabilmente lo stesso che la maggioranza con le bandiere rosse esercita ai danni del giovane talento politico.
Consigliere comunale per la prima volta a vent'anni, va indirizzandosi verso il settore sport e cultura ed è un accanito sostenitore dell'imprescindibile momento di mondanità lecchese della notte bianca, da consumarsi al tavolino del solito bar alla stregua delle altre notti nere.
Conciliando democristianamente il desiderio della quiete notturna di molti con la voglia di far chiasso di altri, promuove karaoke e porcate varie in piazza, mentre nel frattempo i suoi compari affossano la musica live imponendo ai locali un costosissimo calvario di permessi e controlli sugli orari e sui decibels.
Cattolicissimo cresciuto con la musica di Battisti e De André da strimpellare sul pullman alle gite dell'oratorio, quando un anno fa si immola sul cofano dell'autoambulanza che deve trasportare Eluana Englaro per il suo ultimo viaggio, Jack Zampe diventa suo malgrado grottesco protagonista di una canzone di Faber mai scritta: “Le zampe del gorilla”.
Chissà perché, però, quella prodezza che gli costò la denuncia, ha evitato di metterla nella sua nutrita biografia. C'è solo un indizio, quell'appartenenza al ciellinissimo Comitato Scienza e Vita che fa venire la pelledoca perianale a qualsiasi laico rispettoso dei diritti dell'uomo, compreso quello di morire in santa pace senza schiamazzi e invasati che ti placcano l'ambulanza.
Illuminato da letture come Il Piccolo Principe e Il Gabbiano Jonathan Livingstone, il suo capolavoro preferito in assoluto è Il Signore degli anelli, controversa opera di Tolkien che la destra ha più volte tentato di strumentalizzare leggendo tra le righe del romanzo richiami epico-mitologici a valori guerrieri di onore, coraggio e lealtà. E pensare che gli stessi hippy americani lo mitizzarono ma per tutti altri motivi, principalmente naturalisti...
Sul blog scopriamo un altro degli autori preferiti dello Zampe: Ezra Pound, intellettuale modernista filofascista e antiamericano e per questo accusato di tradimento e imprigionato dopo la fine della Guerra e internato per qualche anno per infermità mentale.
Effettivamente a leggere la pagina "Il mio impegno per te" sul pieghevole qualche sospetto di innocua schizofrenia viene. Manca solo "La realizzazione di una rampa di lancio per andare a vedere il tramonto su Venere" e il delirio demagogico è completo.
Ad ogni modo se quello che gli indiani Sioux chiamerebbero "Sdraiato-sul-cavallo-dell'uomo-medicina" fa almeno la metà delle cose che promette c'è da metterlo a monumento al posto del povero patriota Stoppani, da decenni abbandonato, quest'ultimo, alle cartacce e alle cacche di cane.
AHAHAHHAA.
RispondiEliminaGrandissimo Nick.
mitico Jack Zampe!!!! hauahahahahh
RispondiEliminatemevo qualcosa di simile. Azz, finirà a fare l'assessore alla cultura...poveri lecchesi...
RispondiEliminaMa io dico, destra o sinistra che sia, come si fa a votare uno come Zamperini quando di là c'è uno come Brivio?
ciao NICK
RispondiEliminainteressante l'approfondimento su ZAMPERINI; sono stato un pò precipitoso sul tema.
Grazie della seconda puntata.
Il cognome ZAMPERINI mi ricordava qualche cosa e la tua seconda puntata mi ha chiarito il fatto del blocco dell'ambulanza di ELUANA ENGLARO a LECCO.
Sono i fatti eclatanti che portano alla carriera politica e non il semplice impegno quotidiano al servizio dei cittadini.
doverosa rettifica a quanto ho detto settimana scorsa (ma che non sposta di una virgola la mia critica alle idee di proserpio e della sua giunta in tema di extracomunitari).
RispondiEliminaL'extracomunitario che si è tolto la vita non aveva perso il posto di lavoro, lavorava come muratore in un'impresa della zona, il titolare della quale si è occupato di tutte le spese del funerale, svoltosi nella chiesetta, gremita, di San Rocco.