domenica 9 maggio 2010

Sicurezza, che business!!!

Sulla questione "tappetini" sotto altalene e scivoli mi pare ci sia ben poco da far polemica. Se la legge obbliga il Comune a dotare tutti i parchi giochi di questi accorgimenti per ridurre al minimo il rischio che i bimbi possano, giocando, provocarsi ferite e infortuni, i comuni devono adeguarsi. Punto e stop. Prima piazza Europa, poi verranno gli altri parchi giochi.

La questione, semmai, è un'altra. Siamo sicuri che sia meglio una legge che un sacrosanto pedagogico livido o una didattica sbucciatura? E, soprattutto, siamo sicuri che lo Stato, quando studia queste minchiate, lo fa per il nostro bene e non per dare lavoro alla lobby di turno?
Intorno alla Sicurezza - sul lavoro, nelle scuole e negli edifici pubblici, nelle aree verdi, nei quartieri, in auto sulle strade - ruota un gigantesco business.
Prima il casco, poi le cinture; infine i fari accesi di giorno e la mantellina catarifrangente. Tagliandi, revisioni, euro quattro.
In sei mesi, a forza di percorrere la superstrada, ho cambiato due volte gli anabbaglianti; è normale, dicono. "Compra i fari long-life, costano il triplo di quelli normali ma durano tre volte tanto", suggeriscono.
Quanti nostri amici e conoscenti hanno dovuto rifare la patente o addirittura ricomprarsi una macchina sequestrata per abuso di alcol? Scuole guida e costruttori ringraziano. Le assicurazioni pure.
Quanti soldi spendono le aziende per adeguarsi alla 626 sulla sicurezza sul lavoro, per pagare ispezioni farsa da parte di ingegneri che magari si dimenticano di controllare la data di manutenzione degli estintori?
Quanto costano le telecamere di videosorveglianza che riprendono i ladri mentre ci fregano la macchina?
Quanto incassano le aziende per la manutenzione delle caldaie a gas nelle nostre case?
Quanto costa sostituire l'erba in un parco pubblico per mettere una tristissima copertura di gomma che consenta al bambino di cadere soffice dall'altalena per poi schiantarsi contro il paraurti di un'auto, convinto che anche quello sia di morbida gomma?
Altro che sicurezza, Business, solo Business. Le lobbies incassano, i governi tengono e il cittadino ringrazia, paga, e continua a morire, solo più povero di prima.

5 commenti:

  1. Siamo sicuri che sia veramente necessario spendere 35 mila euro per la pavimentazione sintetica dei nuovi giochi di piazza Europa (oltre ai 43 mila euro per i giochi e a 20 mila euro per le nuove piante con impianto di irrigazione)? Siamo sicuri che non si possibile ridurre l'impatto del sintetico allo stretto necessario? Siamo sicuri che non sia meglio scegliere un materiale naturale, ad esempio l'erba (efficace ad attutire cadute da 1 m. ), oppure la corteccia di legno, la sabbia, la ghiaietta (che attutiscono cadute fino a 3 m di altezza)?
    La scelta è tra privilegiare un materiale sintetico invece di quelli naturali. E visto che la sicurezza sarebbe comunque garantita secondo le norme vigenti, è ancora una volta solo una questione di sensibilità verso l'ambiente naturale in cui viviamo.
    Una zanzara

    RispondiElimina
  2. ciao NICK
    la sicurezza è importante, soprattutto sui posti di lavoro, per evitare infortuni e morti a ripetizione che pesano sull'economia del paese ITALIA.
    E' importante sulle strade, nelle abitazioni ed in tutto quanto riguarda la nostra vita quotidiana.
    Questo non si discute; quello che si discute sono gli affari che ruotano attorno a questo tema e che dipendono dall'onestà delle persone coinvolte.
    Nemmeno la sicurezza nei parchi gioco si discute.
    Si discutono le cifre da capogiro di cui si parla per un piccolo parco come quello di P.za EUROPA a MOLTENO.
    I nostri amministratori hanno fatto un rapporto tra la cifra da spendere per questo intervento e quanto prende un lavoratore dipendente o un pensionato in un anno?

    RispondiElimina
  3. ...io discuto pure della questione sicurezza nei parchi giochi.
    Quanti bambini si sono fatti male nel parco attuale? Direi...zero. E allora?! Soldi buttati.
    Le probabilità di farsi male al parco giochi sono 3000 volte inferiori a quelle di farsi male in casa.
    Oppure, se proprio è obbligatorio adeguarsi a 'sta manfrina che si spenda il meno possibile.
    Ho visto di recente un parchetto giochi dotato di atterraggidiculomorbidi e non è il massimo della vita, sembra il McDonald's

    RispondiElimina
  4. 100.000 euro per la sistemazione di un modesto parco giochi è veramente uno spreco notevole.
    Sapete che misure ha?
    La sensibilità al sindaco per le cose naturali manca certamente, che tristezza.
    Vuoi mettere una corsa, una capriola, ci sta pure la caduta, su un prato vero e non di qualsivoglia materiale sintetico.

    E' una fissa, vedrai che farà sintetico anche il campo di calcio.

    Penso anche che i bimbi al parco giochi sono accompagnati dai genitori o da qualche altro adulto, quindi sorvegliati.
    Ma poi, anche una caduta, una sbucciatura ad una gamba o braccia, non è poi la fine del mondo. Il bambino sente il dolore, capisce ed impara che deve stare anche piu' attento.
    Evviva l'erba vera.
    20.000 euro per le piante???? E dove lo crea questo bosco?

    RispondiElimina
  5. Riporto un estratto da un testo dedicato ai 30enni che gira su Facebook:

    "Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi:
    viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turistica.

    Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino.

    Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti.

    Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.

    Non c'erano i cellulari.

    Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella
    che raramente aveva glispallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!

    Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi ,al limite uno era grasso e fine.

    Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato.

    Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto.

    Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi,dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi,acqua non imbottigliata, che
    bevono anche i cani!"

    RispondiElimina