sabato 19 giugno 2010

Don Carlo Dux...scandalo sull'altare!

La Zanzara anticlericale è ben lieta di accogliere questa testimonianza di Giusi Corti su un fatto accaduto sabato scorso in chiesa a Molteno. Protagonisti: due giovani sposi, un sacerdote inglese e il Don Carlo. Leggete con attenzione!

"Padre Carmelo di Giovanni, o Father Carmelo, com’è conosciuto a Londra, è un sacerdote pallottino (ordine di San Vincenzo Pallotti), parroco della chiesa italiana cattolica di Londra St Peter Church.

Un piccolo prete eccezionale, che da quarant’anni visita le carceri e gli ospedali inglesi, cercando di portare conforto, solidarietà ed amicizia ai criminali e tossicodipendenti italiani.

La sua parrocchia è diventata nel tempo un punto di riferimento per gli immigrati italiani a Londra, soprattutto giovani, che hanno trovato lì un luogo dove condividere le proprie esperienze, trovare amicizia, solidarietà ed amore.

Te ne parlo perché due giovani italiani, chiamiamoli Elisa e Michele, originari lei di Molteno, lui di Cremona, ricercatori in medicina a Londra (perché l’Italia, si sa, non offre loro un futuro), dopo essersi conosciuti durante il dottorato a Berna, si innamorano , si trasferiscono a Londra e iniziano a frequentare la parrocchia di Father Carmelo.

L’anno scorso decidono di sposarsi nel giugno del 2010 e organizzano a distanza la cerimonia e la festa di nozze, con tutte le prevedibili difficoltà del caso.

Padre Carmelo, forse in parte artefice della decisione, si offre per celebrare il loro matrimonio.

Ovviamente la notizia riempie di gioia i futuri sposi e viene comunicata lo scorso dicembre al nostro parroco, il quale non pone obiezioni. In seguito, visto che tra gli invitati ci sono inglesi, francesi, tedeschi e svizzeri (una piccola comunità internazionale di ricercatori), si prevede che una parte della cerimonia sia fatta inglese per permettere a tutti di partecipare e che Padre Carmelo avrebbe tenuto l’omelia anche in inglese. Ma soprattutto perché è il prete che conosce a fondo gli sposi, che li ha seguiti, che li ha aiutati anche nei momento di sconforto nell’esilio londinese… perché è il loro amato parroco.

Questo l’antefatto. Arriviamo all’oggi.

Matrimonio di sabato 12 giugno ore 11,30.

Padre Carmelo attende gli sposi in Parrocchia ma, colpo di scena, non celebra, non concelebra, anzi è messo lì sull’altare a servir messa, in pratica a fare da chierichetto al nostro parroco.

Arrivati al momento clou della cerimonia, cioè lo scambio degli anelli e della promessa matrimoniale, la sposa alza una mano, interrompe don Carlo e chiede di poter sentire “la voce di Padre Carmelo”. Il nostro parroco continua imperterrito, tentando di affermare qualcosa del tipo “… ma io qui sono il responsabile”

Gelo totale, stupore e disappunto sulla faccia di tutti: sposi, genitori, parenti, amici e conoscenti. Tutti si chiedono il perché di questo assurdo comportamento. Tutti si chiedono perché il nostro parroco non abbia mantenuto la parola, non abbia mostrato cortesia a questo piccolo prete, non sia stato gentile con gli sposi.

Burbero a tal punto che non si avvicina neppure agli sposi per lo scambio della pace (!!!).

Ora Elisa e Michele sono in viaggio di nozze, torneranno a Londra a fine mese e rivedranno Father Carmelo. Questo piccolo grande prete cui la nostra parrocchia ha letteralmente voltato le spalle, negandogli perfino la dignità di una messa."

Giusi Corti

11 commenti:

  1. Giusi non ci posso credere, se è davvero successo così vorrebbe dire solo due cose: o che il Don s'è rincojonito (lecito, vista l'età) o che è solo una persona volgare che ha tradito l'abito talare. Io sono senza parole. Forse nella sua visione moltenocentrica del mondo la rinnovata considerazione datagli dai suoi chierichetti in giunta gli ha montato la testa? Sarò ben lieto di dare voce a smentite.

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  2. Per chi volesse saperne di più su Padre Carmelo e la sua parrocchia, basta digitare il suo nome su un qualsiasi motore di ricerca o in youtube.

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  3. ciao NICK
    non posso credere a quanto letto,mi chiedo se è tutto vero. Penso bastasse solo un briciolo di buona volontà e di franchezza da parte del Parroco don CARLO per evitare questa situazione medioevale.
    Certo che ci vuole un gran coraggio a far fare andata e ritorno LONDRA-MOLTENO ad un sacerdote per fare il chierichetto. E gli sposi si saranno sentiti come minimo presi in giro.

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  4. macari si e pure preso la bustarela, cuesto pretonzo (percè è un pò prete, ma ance un pò str...)!

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  5. Con amarezza devo dire che il Don ha sempre e continua ad avere e volere la superiorità assoluta.

    E' vero quanto è successo, io aggiungo disgustoso e con che prepotenza voleva mettere in silenzio la piu' educata e signorile sposa.
    Non si può cambiare opinione su chi celebra il matrimonio con uno schioccare delle dita.
    Penso che se gli sposi avessero saputo di questo si sarebbero certamente sposati in un'altra parrocchia
    magari a Cremona.
    Ma scusate se non voleva, perchè non dirlo subito, così li ha presi in giro.

    Ho visto il video di don Carmelo, mi sono rincuorata. Questi sono i preti che ti fanno credere nella chiesa, non i preti imprenditori e tour operetor che qualsiasi cosa fanno, pensano al risultato finale, il guadagno.
    Auguri agli sposi.

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  6. Il Don Carlo si becca una parcella, la sua é proprio una parcella come quella di un professionista, di 500€ per un matrimonio...alla faccia della crisi ed alla faccia delle giovani coppie che se non hanno mamma e papà dietro il culetto, fra poco non avranno nemmeno più soldi per pulirselo il culetto!
    Il Din Don Dan avrà pensato che se faceva concelebrare, la parcella sarebbe stata dimezzata ed allora ha messo a sedere il prete comunista!

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  7. ma possibile che la Zucchi della Provincia si sia fatta sfuggire un simile scoop??ultimamente su Molteno escono solo cagatine su scuola e oratorio...che tristezza, peggio del Giornale di Lecco

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  8. continua a censurarmi...tieniti sti pretucoli...

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  9. Un certo E.M. ha riportato il fattaccio sul sito di Dongiorgio.it.
    Ecco la risposta del sacerdote di Rovagnate:

    "Secondo le disposizioni del Concordato tra Chiesa e Stato, il matrimonio religioso in rito cattolico produce effetti anche civili (lo Stato lo riconosce, e bisogna trasmettere gli atti in Comune). Chi di diritto deve celebrare il matrimonio è il parroco giuridicamente riconosciuto come tale, il quale, tuttavia, per diverse ragioni, può delegare ad un altro sacerdote (il quale però non può subdelegare).
    È chiaro che un sacerdote non può presentarsi all’ultimo minuto e dire: “celebro io il matrimonio”, sia per correttezza, sia perché andrebbero cambiati i documenti, il che sarebbe quasi impossibile.
    So di casi in cui il parroco pretende di sposare tutti lui i suoi parrocchiani. Da parte mia (non sono però parroco!) non sarei così esigente: ci sono sacerdoti amici, parenti dello sposo o della sposa. Non vedo perché dovrei proibire loro di celebrare il matrimonio, sempre rispettando le regole che ho detto all’inizio."

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  10. .... Cara Giusy, non ho parole se non ricordare cosa potè scrivere Primo Levi ripassando sotto l'oramai arruginita scritta "Arbeit macht frei" nel suo testo "Se questo è un uomo"

    sono diversi anni che scrivo sulla zanzara e fin dal primo momento inventai la firma "Medita Molteno" ...... ora più che mai rimbomba in questo blog.

    MM
    (amen)

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  11. Eccoci qua, a Londra, di ritorno dal viaggio di nozze :-)

    Leggiamo sempre la Zanzara ma non commentiamo mai ma questa volta, visto che siamo chiamati in causa pensiamo proprio di doverlo fare!

    Innanzitutto puntualizziamo che Don Carlo non ha ricevuto la busta per il matrimonio (se non per le spese effettive: pulizia). Non possiamo essere ipocriti. Le offerte che dovevano essere date alla chiesa di Molteno sono state date alla onlus St. Peter’s project di Padre Carmelo! ... chi e' causa del suo mal pianga se stesso...

    Prima del matrimonio abbiamo avuto diversi incontri con Don Carlo per puntualizzare e ribadire il fatto che Padre Carmelo avrebbe celebrato la messa in due lingue per conciliare la presenza di ospiti stranieri. Oltretutto Don Carlo ha preparato una licenza affinche la nostra istruttoria matrimoniale fosse effettuata da Padre Carmelo (servatis de iure servandis) il 5 gennaio 2010.

    In breve durante la cerimonia Padre Carmelo non ha potuto fare altro che fare da chierichetto. Di certo non e’ compito dei preti litigare per dire messa e quindi Padre Carmelo non ha osato disturbare la celebrazione. L’omelia ha riflesso il tracciato storico del Don Carlo: la storia della chiesa, la vita di un santo, forse un augurio agli sposi tanto perche’ quello era il motivo della celebrazione. Quando pero ha voluto pronunciare il rito del matrimonio, Elisa non e’ riuscita a stare zitta.
    Comunque sempre per cordialita, I nostri amici stranieri non sono rimasti cosi amareggiati dalla situazione: e’ gia successo che una sposa non si presenti all’altare, che scappi con l’amante o che rimanga senza gonna. Il nostro piccolo battibecco non era previsto e quindi entra ora di merito nelle casistiche degli incidenti sull’altare!
    Dopo la celebrazione abbiamo avuto una bellissima festa, un fantastico viaggio di nozze ed ora siamo rientrati al lavoro. Padre Carmelo ci ha accompagnati al pranzo di nozze e per noi ci ha sposato lui comunque.
    Io Michele, da persona esterna al paese, che non voleva credere alle dicerie locali, considero incredibile la mancanza di rispetto che il parroco ha espresso ad un collega che ha fatto 3000 km in due giorni per venirci a sposare. Tutto cio a Cremona non sarebbe successo. Triste anche il pensiero che per cosi tanti anni l’egemonia di un parroco abbia potuto dettare legge e comandare la maggior parte delle persone del paese…
    “O dentro o fuori!”: tutti conoscono queste parole dette dal Don per anni alle porte dell’oratorio. Se questo e’ un prete…

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