martedì 17 maggio 2011

Il Ventennio di plastica è finito

I risultati di queste elezioni amministrative hanno spiazzato tutti. Il centrosinistra, avvezzo al pessimismo cosmico e fiducioso sì di portare Pisapia a un ballottaggio che mai, però, avrebbe pensato di poter affrontare da leader in una passeggiata trionfale nel cuore della roccaforte di Berlusconi. E naturalmente il PDL, che si vede scappare di mano le tre città più importanti del nord senza capacitarsi dell'accaduto. Esemplare, in proposito, la reazione della Santanché che, con la sua proverbiale moderazione e lucidità di pensiero, ha dichiarato
"La vittoria di Pisapia sarebbe come portare il Leonkavallo a Palazzo Marino, sarebbe una cosa bestiale. Sarebbe come portare la droga senza se e senza ma: lui è sempre stato uno che ha detto che gli spinelli non fanno male. Certamente Pisapia al 48% proprio non ce lo aspettavamo".
Delirio, insomma. Del resto, per i berluschini la mazzata è stata tremenda.
E non è finita. Già, perché al secondo turno la forbice tra i due contendenti rischia di allargarsi ulteriormente, aprendo nel Popolo delle Libertà una spaccatura che andrebbe ben aldilà del semplice imbarazzo tra Bossi e Berlusconi, il quale aveva trasformato la contesa x Milano in un referendum pro o contro di lui. Chi in questi giorni è andato a votare la Moratti "tappandosi il naso" per la sua indiscutibile pessima amministrazione della capitale del nord, vista ormai persa la partita sceglierà con tutta probabilità di andar x cantine a San Colombano o di prendersi un gelato a Portofino, abbandonando a se stessa una nave dove da mesi sale sempre più forte una puzza di carogna.
Il cadavere del berlusconismo, che come d'incanto non sa più di violette ma di carne putrefatta, comincia a irritare fortemente anche la base leghista che in questa campagna elettorale si è permessa più volte di interrompere il suo "leader paraliticus" per chiedergli di mollare Berlusconi e di tornare alla base, con la base. Bossi ci sta pensando e si avvia verso una probabile scissione dal compagno d'avventura al prossimo convengno di Pontida, il 19 giugno.
Ora di quella data, dopo le roccaforti proletarie di Torino e di una Bologna che non si è lasciata fregare dalle solite balle leghiste su sicurezza e immigrazione, anche la borghese Milano avrà cambiato bandiera e chissà, magari anche la leghistissima Varese, costretta a un inatteso ballottaggio.
Stupore anche a Napoli, dove il centrodestra era convinto di poter sbaragliare al primo turno la concorrenza di un PD fiaccato dall'insoddisfazione di un'intera città sommersa dai rifiuti dell'amministrazione Jervolino. E invece, a rovinare un sicuro trionfo, è spuntato il "giustiziere" De Magistris, che se a fine maggio riesce a far dirottare su di sé le preferenze del PD e dei moltissimi astenuti, finisce per conquistare il "paese del sole". Un magistrato sindaco nella capitale della camorra. Altro che la mamma di Batman, la Marvel ci farebbe sì un nuovo fumetto.
Del resto di che stupirsi? Se i fuorilegge si rifugiano dietro le immunità della politica, promuovendo ad amministratori della cosa pubblica il loro stuolo di avvocati, è "normale" che per far rispettare la legge i giudici siano costretti a inseguirli nello stesso campo, quello della politica.
Infine, un ultimo dato passato quasi sotto silenzio per via del clamore sollevato dagli eventi milanesi. La Sardegna ha detto no al nucleare, con una proporzione - il 97% !!! - che non lascia spazio a nessuna discussione o ad alcun rinvio della questione a quando nella mente degli italiani le immagini da Fukushima saranno divenute più sfumate, come ammesso dallo stesso governo che vede come la peste le prossime consultazioni referendarie del 12 e 13 giugno.
Queste amministrative hanno dato il primo scossone a un regime di plastica che campa da vent'anni sugli stessi slogan preconfezionati dalle agenzie di marketing e comunicazione e su una politica dettata dai sondaggi sui gusti dell'elettore-consumatore. L'italiano è tifoso e difficilmente cambia bandiera politica, come chiedergli di diventare da interista a juventino. Però il gioco della tifoseria esasperato da Berlusconi non regge più a livello locale, e a livello nazionale, da sempre, tiene solo grazie alle divisioni a sinistra. Se i Referendum su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento raggiungeranno il quorum, il 13 giugno potrebbe diventare il 25 aprile del Nuovo Millennio. E a vincere non sarà stata la Sinistra né i Comunisti né i Giustizialisti né i Populisti né i Partigiani del comandante Grillo. Avrà vinto la Repubblica Italiana.

2 commenti:

  1. Non ci sono commenti da fare.
    Nick sei veramente bravo.
    Lo ripeto, sei migliore di altri giornalisti.

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  2. ..troppo gentile..giuro che non sono io Belfagor! :D

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