sabato 17 aprile 2010

Amati all'attacco sulla cementificazione: "un insulto ai nostri Padri fondatori"

A un moltenese d'adozione come me l'appello fatto l'altra sera da Amati nientemeno che ai "Padri fondatori" del paese, è suonato vagamente ridicolo perché ha fatto venire in mente i Pilgrim Fathers che nel 1600 stabilirono le prime colonie sulla East Coast del Nord America. Con l'incidenza dei tumori più alta della Brianza, pensare Molteno come una Terra Promessa fa francamente accapponare la pelle.

Però è interessante e fa meditare l'intervento del "consigliere unico" di Voltiamo pagina per Molteno su cementificazione e verde pubblico, riportato su Casateonline.
Senza il rispetto delle radici storiche di una comunità, il teorico valore aggiunto dato dalle menti dinamiche di una giunta giovane va a farsi benedire e diviene pericolosa incoscienza e scelleratezza.

2 commenti:

  1. Il Consigliere Amati forse esagera quando parla di "Padri Fondatori" ma ha fatto centro.

    Anche se Molteno non è un luogo d'arte, anche se non ha ragguardevoli capolavori artistici o storici, è un paese con una sua fisionomia. La si ravvede nelle cortine di case lungo le strade, negli scorci di verde all'interno del centro storico, eredità lasciata da quelle famiglie, perlopiù imprenditori tessili e proprietari di filanda, che all'inizio del secolo scorso avevano dato vita alla coltura e alla lavorazione della seta in Brianza. Alterare questa fisionomia, modificarla, annullarla significa distruggere la memoria storica del paese.
    Uno degli interventi riguarda villa Bosisio, all'angolo tra via Roma e Via dell Vittoria.
    Anche dal punto di vista di un profano, senza conoscere leggine e leggione e varie scappatoie connesse, salta subito all'occhio come questo sia uno dei pochi angoli caratteristici di Molteno. La conservazione delle quinte stradali così come si presentano da almeno un secolo dovrebbe essere l'obiettivo di una intelligenze cultura del paesaggio, che è fatto sia di verde che di costruito. L'armonia architettonica di una villa "vecchiotta" e del suo giardino rendono caratteristico e meno anonimo questo angolo di paese. Il muro a salvaguardia del giardin, che è una chiazza verde ben visibile su Googlemaps, è garanzia di protezione della memoria storica.
    Pensiamo poi alle auto, che dovrebbero starsene fuori da qualsiasi centro storico e che invece tornerebbero ad invaderlo in nuovi parcheggi ricavati dall'arretramento del muro, con cosneguente distruzione del verde, lungo la via.
    E' un intervento anacronistico, che si scontra con il buon senso e con la nuova cultura che ha riscoperto la valorizzazione del paesaggio. Se poi è vero che il sito è sottoposto a vincoli, paesaggistici o urbanistici, e se per superarli si ricorre a varianti al piano regolatore, allora il fatto è ancora più grave.
    E sono giovani e nuovi...
    Una zanzara

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  2. Mah...di porcate, in tutti i paesi, con tutte le amministrazioni, quanto a varianti al prg se ne sono viste sempre un sacco.
    Verò è che, almeno in centro paese, si dovrebbe andare coi piedi di piombo.
    Non mi stupirei se la mente geniale che ha partorito 'sta schifezza fosse qualche ciellino, perchè la mancanza totale di gusto e il paraocchi sono tipici dei ciellini. Che in tutti i settori della vita sociale fanno disastri, col loro rigore ammosciante.
    Poi, a mio modesto modo di vedere, Molteno resta comunque un paese, Villa Rosa e Ceppo a parte, abbastanza inguardabile.
    Come discutibile è togliere l'erba, per far spazio ai giochi per bimbi, nell'area mercato. Ma di questi tempi siamo già fortunati che non mettano i giochi, e plasticaccia annessa, in Villa Rosa, per cui me ne sto zitto, mica da dare consigli, mica che facciano a gara tra di loro a chi dimostra più ottusità. Dio, se penso che c'hanno la mia età, meno male che tra poco...

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