domenica 12 luglio 2009

Caro sindaco, tirale fuori


Dopo l'articolo di ieri con le prime testimonianze dei volontari espulsi, e quello uscito su La Provincia di oggi, dedicato alla frattura nella Protezione civile di Molteno e alla relativa "polemica che corre sul web", urge fare il punto della situazione.

1) Su imbeccata di Paolo Corti, coordinatore della Protezione civile nonché meccanico afflitto dalle esondazioni del Bevera, il sindaco Proserpio emana un decreto di espulsione per tre volontari - due donne e un uomo - dalla Protezione civile.
2) Il gesto provoca una frattura interna al gruppo di volontariato. Non si può cacciare tre volontari senza motivo e, soprattutto, senza nemmeno averne ascoltate le ragioni. Alcuni non ci stanno, vengono anch'essi minacciati di espulsione ma nonostante questo raccontano sul blog e ai giornalisti locali i retroscena del fatto.
3) Vengono a galla vari episodi "da caserma" che vedono mattatore il coordinatore Corti, che fa di tutto per portare i tre volontari alle dimissioni. Per esempio offendendo e insultando le volontarie con battute, citando il Proserpio Furioso, "degne della peggior bettola". Dopodiché, non essendo riuscito nell'intento, decide di chiedere proprio al neoeletto Proserpio di liberarlo della fastidiosa presenza degli invisi volontari. Il sindaco lo accontenta e li espelle, senza ascoltare la controparte e facendo riferimento a epidosi vaghi di intemperanze occorsi ancora mesi fa, quando il sindaco era De Capitani e Proserpio solo il suo vice in procinto di abbandonare la nave per acquistare il Berlusc-kit e mettersi in proprio. De Capitani, peraltro, nega assolutamente di ricordare gli episodi a cui fa riferimento il decreto di espulsione.
4) Cacciati gli indesiderati, diffidati oltretutto - parole del sindaco - dal "pronunciare affermazioni anche verbali che vadano a ledere l'onore del gruppo, dei suoi organi e delle autorità comunali preposte" (come dire, cornuti e mazziati), Proserpio affida la carica di segretario della Protezione Civile a suo fratello Dario, che va quindi a insediarsi al posto di uno dei trombati dal prode fratellone.
5) Nel frattempo i volontari espulsi tornano in comune per reclamare le attrezzature di loro proprietà che avevano messo a disposizione del gruppo e vengono accolti come dei sediziosi. Dopo un'ora e mezza riescono a vedere soddisfatte le loro richieste ma solo dopo aver minacciato l'intervento dei Carabinieri. La pietra tombale sul triste episodio la pone Maurizio Villa, un altro elegantone della giunta Proserpio, che dichiara "diamogli quello che vogliono e togliamoceli dai coglioni". Per la serie quelli che volevano riavvicinare il comune al cittadino.
6) Non è finita. Dopo la smaccata sponsorizzazione da parte della Curia, si scopre che anche in Protezione civile i seguaci di Proserpio hanno fatto campagna elettorale sporca. Tante persone hanno testimoniato di aver visto il padre dell'attuale vicesindaco Giuseppe Chiarella distribuire i volantini elettorali della lista Vivi Molteno, con indosso la divisa della Protezione Civile!!

La storia continua, nella speranza che abbia un lieto fine. Ma il finale può deciderlo solo Lei, caro sindaco. Per una volta siamo noi a chiederLe un gesto d'autorità:
espella il sig. Chiarella dalla Protezione civile e reintegri i tre volontari ingiustamente espulsi, con tanto di scuse da parte del coordinatore Corti.
Altrimenti tiri fuori delle valide motivazioni alla base delle sue scelte.
Ad ogni modo si faccia sentire. Fatevi sentire. Il vostro silenzio comincia ad essere insostenibilmente colpevole.

N.T.



3 commenti:

  1. Leggerezze, imperdonabili leggerezze. Ma leggerezze che siano, non sono accettabili.
    Non è accettabile il comportamento del Sig. Chiarella, non è possibile che qualcuno si comporti così, non è possibile che resti al suo posto, come nulla fosse. Non è accettabile, sia esso dipeso da leggerezza o peggio dalla certezza di non incorrere in nessun tipo di sanzione, né da parte del gruppo né dell’amministrazione comunale.
    Inaccettabile leggerezza, ancor di più perché figlia di becera ignoranza, il provvedimento del sindaco.
    Perché è di politica che si parla. Si parla di politica ogni volta che ci si trova a valutare, esaminare, bilanciare gli interessi di altre persone. E’ politica questa, ogni volta, presuppone capacità di giudizio, trasparenza, obiettività, imparzialità.
    Non c’è politica nel provvedimento arrogante del sindaco. Non c’è analisi della situazione (se non frettolosa e parziale), non si considerano gli effetti del provvedimento, che ha valenza nazionale! Non c’è imparzialità, obiettività, troppi i familiari coinvolti (fratelli, papà, ecc.)
    In politica, per come la vedo io, non ci sono fratelli, zii, nonni e nipoti che tengano, non ci sono perché non ci devono essere, perché allora non si parla più di politica. Si parla di qualcosa di estremamente penoso.
    Ma la giunta dov’era!? Possibile che nessuno abbia alzato la manina per dire “ma non stiamo esagerando un filo? E se chiamassimo coordinatore e volontari per vedere che fare?”.
    Niente di più facile, di più logico, di più trasparente.
    Questo è allarmante, questo modo di cominciare, di esibire una forza, una statura che non c’è è allarmante.
    Tra bravi ragazzi e border line (classificazione che piace tanto al sindaco) mi metto pure tra i secondi, senza problemi, ma quanto a politica, a coerenza, c’ho il culo più stretto di sindaco e vice-sindaco messi insieme. Questo è sicuro.
    Questa cosa andrà avanti, arriverà dove arriverà, brutta gatta da pelare per qualcuno, ma in politica non si può lanciare il sasso e nascondere la mano. Si risponde, si spiega, si chiarisce, non si espelle nessuno, non si sospendono i consigli comunali, perché non serve, serve solo a fare casini.
    Non è inesperienza questa, l’inesperienza è un’altra cosa. Somiglia più al far west, a un regolamento di conti. Comportamento che, in politica, appartiene a chi non è capace di farla.

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  2. Bravissimi ragazzi avete afferrato in pieno la situazione Protezione Civile
    io e le mie talpe abbiamo posto a voi più di una volta le carte in tavola,mi dispiace che sia uscito il nome di uno degli espulsi,noi non accettiamo che venga infangata una persona su cose che non ha fatto ne detto.


    Lotteremo fino a portare il caso P.C. fino ai vertici della Protezione Civile se il Sindaco non rimedierà all'errore fatto,nche se l'orgoglio non sarà dalla nostra parte.


    Comunque ci sarà qual'cun altro che ci metterà non solo lo zampino ma probabilmente il nome per risanare gli espulsi e mettere un pò di ordine.


    Chi semina raccoglie e Proserpio fin ora ha seminato male.....cosa raccoglirà?Bho forse solo carini

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  3. PROTEZIONE CIVILE.

    Spaccata in due chi lotta per l'abolizione del decreto di espulsione e tornare ad avere un gruppo unito e forte come hai tempi del Sindaco De Capitani,

    chi invece ride perchè pensa di aver vinto la battaglia, ma non sà che la guerra si vince forse, anche con qualche battaglia persa.


    Buona giornata

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