lunedì 31 agosto 2009

Quella lettera per Augusto Spreafico...

In attesa di sapere gli esiti dell'imminente ispezione dell'Arpa di Oggiono all'Imar Srl la quale, guarda caso, da mercoledì scorso ha smesso di imputridire l'aria con i suoi fumi cadaverici, pubblico la lettera che un extracomunitario urlò nove anni fa al cimitero, durante il funerale di Augusto Spreafico. Per fortuna ci pensano gli stranieri ad emozionarsi ed emozionarci, liberandoci dalle tristissime omelie senz'anima di sacerdoti impagliati in un cerimoniale medioevale incapace di cogliere l'amore seminato in terra dai più Degni, come Augusto Spreafico.
Tra i passaggi più emozionanti leggiamo "Antonio Augusto Spreafico è un uomo che ha sposato mille e mille cause, ha adottato figli e figlie, uomini e donne con la sua costante presenza a braccia aperte, con le mani sempre tese a chi veramente avesse bisogno, senza rumore, senza scalpore...".
" ha chiesto a voce alta quando era per gli altri, per tutti, ma provava quasi colpa o vergogna quando doveva chiedere per se stesso".
Vien quindi da fare una riflessione.
Non sono forse questi i valori cristiani? O sono quelli ai quali dal pulpito ha fatto appello il Don quando ha stimolato i fedeli moltenesi a votare per "quelle liste che escludono il laicismo strisciante"? Ovvero per le ronde e i respingimenti firmati Berlusconi-Bossi-Calderoli??? Quella del nostro parroco no. Non sarà mai la mia Chiesa.
N.T.

1 commento:

  1. "nel privato anche per i sacerdoti c'è libertà di espressione"...roba da levargli il patentino da prete...
    Lo so che non stava simpatico a molti ma l'altruismo e la generosità di Spreafico battono quella dei nostri don 10-0...

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