mercoledì 2 dicembre 2009

Ave Maria in classe a Molteno: parla il prevosto di Lecco

Sembrava che sulla questione "Ave Maria a inizio lezioni" stesse calando un invernale oblìo, complice l'atteggiamento delle insegnanti e della direttrice della scuola elementare STATALE di Molteno che hanno fatto scudo intorno alla maestra paladina della Fede, forte di un ipotetico consenso preventivo da parte dei genitori degli alunni.
Invece, stando al seguente articolo di Paola Sandionigi uscito un mesetto fa nientepopodimeno che sul portale di Libero, quotidiano conservatore e filoberlusconiano capace di cose abominevoli come la pubblicazione di vecchie foto osé di Veronica Lario all'indomani della sua rottura definitiva col marito Premier, il caso sarebbe più aperto che mai. I genitori avrebbero infatti minacciato ricorso al Provveditore contro l'insegnante, mentre monsignor Cecchin, prevosto di Lecco interpellato sulla questione, avrebbe preso decisamente le distanze da qualsiasi militanza religiosa in una scuola pubblica al di fuori dell'ora di religione.
Ecco l'articolo completo:

"MOLTENO – E’ bufera alla scuola elementare dove un’insegnante ogni mattina alle 8.30, all’inizio delle lezioni fa recitare l’Ave Maria. A chi non è cattolico dice di pregare il proprio Dio, senza però tener conto dei tempi e delle metodologie altrui, in una scuola statale e perciò laica.
Scelta che sta scatenando un pandemonio, e a sorpresa sono pochi coloro che la sostengono. Infatti la maggior parte dei genitori sembra non condividere questo metodo, tanto che hanno appeso una serie di volantini in giro, sul cancello e nell’area parcheggi, invitando l’interessata a cambiare metodo definendo il suo gesto illegale, col rischio di emarginare chi non crede o crede in qualcosa di diverso. Sottolineando che non c’è nulla di personale contro la docente che viene descritta come persona professionalmente seria.
Nel frattempo sul blog La zanzara di Molteno, che potrebbe essere definito uno degli organi d’informazione che va per la maggiore, si leggono passaggi ironici quali A Molteno, grazie a qualche maestra paladina della fede, la preghierina si dice ancora oggi, e bel al di fuori dell’ora di religione.
Perché il punto è proprio questo. L’Ave Maria viene fatta recitare ad inizio lezioni e non nell’ora di religione o durante la catechesi. E chi pensava di trovare l’appoggio incondizionato della Chiesa si sbagliava, infatti il prevosto di Lecco monsignor Franco Cecchin è chiaro: "Se io fossi insegnante di lettere o di altra materia diversa dalla religione non farei recitare le preghiere in una scuola statale e dunque laica, perché non è corretto – assicura monsignor Cecchin-. Capisco le buone intenzioni dell’insegnante, però non si può imporre, considerando che in classe ci sono bambini di altra fede".
Una questione delicata che arriva a pochi giorni dalla sentenza della Corte di Strasburgo che ha dato ragione Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto ai dirigenti dell’istituto statale Vittorino da Feltre di Abano Terme, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule.
"Se tutti fossero cattolici il problema dell’Ave Maria non si presenterebbe neppure – prosegue monsignor Cecchin -, consiglierei di trasferire la preghiera all’ora di religione, non come imposizione ma come arricchimento. Ed anche nel caso di eventi tragici più che una preghiera è meglio osservare qualche minuto di silenzio così che ciascuno pensa a suo modo".
A chi l’accusa la maestra ha già più volte risposto di sapere che cosa sta facendo, mentre la dirigente scolastica Stefania Perego non è rintracciabile.
I genitori sono pronti a rivolgersi al provveditorato, anche se i più preferirebbero non scatenare clamori e risolvere il problema in casa, cancellando la preghiera mattutina. "Invito alla correttezza da tutte le parti". Conclude il prevosto.

Paola Sandionigi - Libero News

2 commenti:

  1. la Chiesa, quella con C maiuscola, non può che essere questa...
    Sempre pensato che per i sacerdoti sia come per gli arbitri, quelli validi li mandano, giustamente, dove ce n'è bisogno.
    Quanto al caso specifico della scuola elementare, il silenzio del dirigente scolastico, la mancata presa di posizione, il non aver detto l'unica cosa che poteva dire e cioè "mi adopererò perchè questo non accada più", resta un fatto preoccupante.

    RispondiElimina
  2. uhauhauah "organo di informazione che va per la maggiore"...diciamo che non mi sarei aspettato al giorno d'oggi un tale deserto nel mondo dei blog dedicati alle faccende di una delle terre più ricche ma non per questo evolute d'Italia. Peccato, xché la trasparenza e il "pubblico sputtanamento" sono le medicine migliori per la democrazia. Anche quando la notizia, come spesso accade nei paesi, va mischiandosi con il pettegolezzo. Tanto alla fine la verità viene a galla. E, nel caso della maestra, nonostante il pubblico ludibrìo non ho ricevuto ancora alcuna smentita!

    RispondiElimina