Arriva l'estate e torna, più forte che mai, l'incubo del Bruciaossa. E' ormai da parecchi giorni che le giornate dei moltenesi cominciano accompagnate dalle mortifere esalazioni dell'Imar srl, la ditta che smaltisce carcasse animali e che da qualche mese è sotto inchiesta da parte della Provincia per via di una serie di raccapriccianti lacune nel processo "produttivo" di demolizione.
"...l'autorità provinciale, l'8 marzo scorso, ha emanato una seconda diffida che va quasi del tutto a ribadire quanto stabilito dalla prima. Ora l'azienda deve adeguarsi entro 60 giorni, pena la revoca della licenza e la sospensione dell'attività".
Ciò significa che i 60 giorni di ultimatum sono scaduti ai primi di maggio e nulla è cambiato. Anzi, la situazione sembra addirittura gravemente peggiorata.
I cittadini non sanno più che fare, i vigili brancolano nel buio e dicono di essere stati cacciati via in malo modo dalla figlia del titolare, in comune il sindaco Chiarella e il vice Proserpio giocano a rimbalzarsi la patata bollente o, è il caso di dire, la carogna in fiamme.
E a noi che resta da fare, a parte cercare di fuggire al più presto da questo paese avvelenato? Restare tappati in casa e mettere il condizionatore sulla funzione "riciclo" come quando ci si trova fermi in auto in galleria?
L'unico dato di fatto incontestabile è che da parecchi anni Molteno ha la più alta incidenza di tumori di tutta la provincia. Urge ad ogni costo avere la certezza che le esalazioni del Bruciaossa siano soltanto delle ributtanti ma innocenti puzzette dolciastre di carogna putrefatta e bruciata. E poi, magari, mettergli il deodorante. A costo di fare azioni clamorose davanti all'azienda in questione.
puzone di merda. minimo minimo deve venire un bubone sul didietro a tè e ha tuta la tua familia.
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