Riprendiamo, testualmente, dell'articolo della Provincia alcuni parti:
In cassa integrazione da mesi, è in credito con l’Inps; senza stipendio né sussidio, però, è anche in debito col padrone di casa: il vicesindaco – nella sua veste privata d’avvocato – ha perciò firmato l’istanza di sfratto e l’ufficiale giudiziario ha già bussato due volte da Ibrahim Hamouya; il Comune, intanto, gli ha negato la casa popolare nonostante fosse primo in graduatoria; alternativa: mangiare alla Caritas e dormire in comunità a Osnago. Al marocchino – con due figli e la moglie malata – sembra che «il mondo giri alla rovescia: l’altro ieri – dice - l’ufficiale ha annunciato che tornerà coi carabinieri il 27 giugno; la proroga è stata concessa per permettere ai figli, studenti, di finire gli esami». (che bravi! - aggiungiamo noi).
L’istanza di sfratto è stata presentata dallo studio legale Giordano di Lecco, firmata dell’avvocato Giuseppe Chiarella, vicesindaco a Molteno. Riprende Hamouya «Appena la ditta è andata male, mi sono mosso per la casa popolare: il 6 novembre 2012 ho presentato la domanda: ecco la graduatoria; a marzo 2013 ero ancora primo in classifica, ma la casa non arrivava; intanto, il 21 novembre 2012, ci è stata notificata la prima intimazione di sfratto: noi però eravamo abbastanza tranquilli perché, in attesa dei soldi dell’Inps, avevamo fatto i passi giusti e la casa popolare c’era.
Invece, la casa popolare è stata data ad altri». La spiegazione del vicesindaco: «Il Comune ha preso a cuore la situazione, infatti l'esecuzione dello sfratto è stata procrastinata. E’ stata reperita una sistemazione temporanea a spese del Comune stesso in una casa d’accoglienza a Osnago che il concittadino, per ragioni francamente incomprensibili, ha rifiutato. Il Comune ha fatto davvero di tutto per aiutare la famiglia in questione, ma purtroppo non c'è stata la minima collaborazione. Con riferimento alla graduatoria, a me risulta che l’appartamento ci fosse, ma composto da cucina, una stanza e un bagno: inadatto a un nucleo di quattro persone». Ribatte Hamouya: «La casa ci spetta: la diano per mia moglie e i figli; io andrò in strada o da amici. La teoria del Comune è folle: quattro persone sono troppe, la casa alla quale hanno diritto è piccola, allora gliela togliamo e mandiamo tutti al dormitorio?»
Approfittiamo del commento lasciato nel post precedente per dire la nostra. Comprendiamo il diritto del proprietario di casa nel tutelare i propri diritti, ci mancherebbe, tuttavia...
RispondiElimina1. è facile presumere che chi si è rivolto a chiarella lo conosca, cioè sappia che è il vice-sindaco;
2. sarebbe stato carino, logico e opportuno che chiarella rispondesse "guarda, scusa, ma ti trovo io un altro avvocato, sai com'è, sono vice sindaco e assessore alla cultura qua, non mi pare il caso;
3. invece chiarella prende causa legale e soldi per lo studio in cui lavora, alla faccia della correttezza;
4. chiarella agendo legalmente per lo sfratto di un cittadino mette terribilmente in difficoltà e in imbarazzo i servizi sociali, che si ritrovano a dover spiegare una situazione in cui chiarella è stato attore fondamentale;
5. le situazioni difficili, come questa, non si procrastinano, si risolvono;
6. ci sono milioni di "soluzioni temporanee" in casi come questo per un Comune, che non comportino spedire la famiglia a dormire a Osnago;
7. non si è primi in graduatoria senza motivo; lo si è per motivazioni che richiedono soluzioni diverse dall'essere spediti a Osnago;
8. chiarella nel suo lavoro è libero di fare ciò che vuole, ma è vigliacco che nell'articolo non si capisca se stia parlando a titolo di amministratore o di avvocato;
9. perchè sia lui a spiegare lo sfratto e non l'assessore ai video poker e ai servizi sociali è ancora più vigliacco.
10. e sconfiniamo nel mistico, "non fare agli altri ciò che non vorresti venisse fatto a te", da avvocato chiarella può pure pulircisi il culo, da ammnistratore è tenuto a non farlo, lui, i servizi sociali e corti.
e magari da Cristiano non dovrebbe neppure fare la comunione, dilettanti allo sbaraglio
Eliminaqui non si tratta di fare la comunione ma di mettere in pratica quello che si legge alla Messa della Domenica
Elimina...e definire "incomprensibili" le ragioni per cui una persona che ha sempre lavorato per mantenere una famiglia non sia entusiasta di essere mandato in un centro di accoglienza a 20km dal suo paese è offensivo, arrogante, e dieci volte ancora vigliacco, nei confronti del Sig. Ibrahim e del paese che chiarella rappresenta.
RispondiEliminail sindaco dovrebbe provare ad andare lui anche solo per una notte con moglie e figli in una casa d'accoglienza, allora forse verrebbe folgorato sulla via di Damasco, ma vanno bene anche via Consolini, via De Gasperi, via Verdi, dove preferiscelui. Basta che la ragione arrivi ad illuminare la sua mente di piccolo borgese padano cerchiobottista
EliminaMa i servizi o assistenti sociali che ci stanno a fare? possibile che non abbiano un appartamento per casi di emergenza?il sindaco solo ad Osnago trova un appartamento?
RispondiEliminaquestione delicatissima, basta una sfumatura per cascare da una parte o dall'altra della ragione. Troppe cose non sono chiare, a cominciare da come è stata gestita la graduatoria dal comune. Avendo visto le minchiate che hanno combinato per aggiustare le procedure durante i consigli comunali vien da pensare male e il giudizio peggiora ancora di più se si intuisce l'astio della giunta leghista verso gli extracomunitari. Chissà che in un universo parallelo lo sfrattato non sia invece figlio di un tabaccaio e il sindaco un migrante senza lavoro
RispondiEliminaVerificate la notizia, per carità, ma la proprietaria di casa potrebbe essere la consigliera Binda, Gatel per capirci
RispondiElimina..non ci voglio credere, davvero non ci voglio credere..non me lo sarei mai aspettato da una brava ragazza come lei. tutti uguali, che schifo
Eliminaverifichiamo si, prima di spendere due paroline sulle virtù dei figli di borghezio
RispondiEliminaMA NON HANNO APPENA SPESO MILIONI DI EURO IN MARCIAPIEDI? MA QUALE CASA DI ACCOGLIENZA!
RispondiEliminaSarebbe una farsa clamorosa "Tranquilla, ci penso io - dice chiarella strizzando l'occhio alla binda - ti faccio un prezzo di favore, lo mandiamo a osnago". Tanto che ci rimette è solo la famiglia Hamouya, perchè chiarella e la capogruppo, a occhio e croce, economicamente non sembrano poverelli. Chiarella c'ha una macchina da 50mila euro e la capogruppo una piscina. Fare credito aspettando i soldi dell'inps pareva brutto?
RispondiEliminaaspetteremmo un attimo a fare della facile ironia, verifichiamo prima chi sia il proprietario. Chiunque sia, non cambia la sostanza delle cose, Chiarella farebbe il bene dell'umanità se si dimettesse, portando con se l'Ass. Corti che peraltro neanche se ne accorgerebbe. Se poi la capogruppo Binda fosse la proprietaria dell'appartamento, allora per correttezza dovrebbe dimettersi pure lei...per aver partorito insieme agli altri due questo scempio civile
Eliminaal di là di ogni fin troppo ovvia considerazione sul basso profilo istituzionale del nostro assessore alla cultura (con gran dispiacere per la Cultura che egli pensa di rappresentare), Chiarella dovrebbe ricordare che è anch'egli figlio di migranti...
RispondiEliminauna zanzara
Spero che la prossima volta che sale all'altare a leggere il Vangelo qualcuno gli tira un pomodoro bello maturo.
RispondiEliminaN.
ad occhio e croce, fatte le dovute verifiche, il fatto è molto contorto come del resto siamo abituati a vedere a Molteno. Non dimentichiamo il post precedente a questo fatto che riguarda lo stabile ex asilo e lo scambio con il parco comunale. Spero che non sia già passato nell'oblio moltenese.
RispondiEliminaè questo è il modo di far coincidere il dovere civico con la propria fede religiosa?
RispondiEliminal'assessore ai servizi sociali ed il servizio dell'assistente sociale, che i cittadini pagano, intervengono anche in questi casi o rimangono nella fase di rinvio delle decisioni?
RispondiEliminache abbia adottato il famoso detto - fate come dico ma non come faccio? -
RispondiEliminaC'è da andarsene per una roba così "Scusate, ho approfittato della mia posizione di vice-sindaco per trarne un beneficio economico per lo studio legale in cui lavoro". Non farebbe una grinza, farebbe solo bella figura. La Idem se n'è andata per poco di più. Difficile che accada, non c'arriva a un ragionamento così semplice e corretto.
RispondiEliminarob de matt
RispondiEliminaNon vorremmo essere uccelli del malaugurio, ma a breve potrebbe esserci un altro sfratto, stesso studio legale, cioè chiarella mette in sacoccia cacciandone un altro, e chissà chi è questa volta il proprietario di casa... Quant'è piccolino cazzo
RispondiEliminaTENETECI INFORMATI, GRAZIE
Eliminanon c'è da meravigliarsi, chiarella è di cl, non è colpa sua, cl è una malattia che rende inetti, solo i malati preferiscono Scola a Bergoglio
RispondiEliminametti cl con ex leghista ed il mix è esplosivo
RispondiEliminama come è finita la vicenda?la famiglia ha trovato casa? dove? il comune cosa ha fatto?
RispondiEliminaè importante saperlo per eventuali altri casi